21 maggio 2011

Il blocco dello scrittore

Se hai il blocco dello scrittore e magari sei anche uno scrittore emergente che non può permetterselo (pena vita vissuta sotto i ponti) racconta ciò che ti sta intorno e ricordati che anche gli eventi più insignificanti, se raccontati, diventano speciali perché contengono dentro di sé la vita stessa.

Su qualsiasi cosa si può scrivere e costruire una grande storia, certo poi è la mano che fa la differenza, ma questo interessa meno, o comunque solo dopo aver scritto un testo. 

Per cui se hai un presunto blocco creativo scrivi del tuo amico che è stato appena assunto in un'azienda molto importante, della tua amica che ha avuto un figlio la settimana scorsa e che da allora non ha ancora chiuso occhio, dello strano comportamento dei vicini tra le due e le quattro di notte, di quanto ti piacerebbe vedere il fatturato del giornalaio per capire quale famiglia potrebbe mantenere, se mononucleare o monocellulare?
Insomma scrivi.

E' il pensiero trasposto sul foglio che ridona vita alle cose; a quel punto è un attimo trapassare dalla realtà all'immaginazione; ad un certo punto accadrà infatti che vorrai intervenire sul corso degli eventi come fossi Dio domandandoti "cosa succederebbe se il mio amico perdesse il lavoro e sua moglie fosse rimasta incinta senza averlo programmato?"
Da qui inizia un'altra storia che non avevi previsto.

Il blocco dello scrittore è un muretto in mezzo all'universo, basta guardare in un'altra direzione e improvvisamente il muro crolla come in una di quelle demolizioni controllate di vecchi edifici, come l'11 Settembre.

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